Raccolta Habanero Orange

Siamo arrivati  al capolinea, arriva l’autunno e i peperoncini sono in piena maturazione è giunta l’ora della raccolta, i più precoci della famiglia Habanero sono gli Orange

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Il raccolto delle due piante di Habanero Orange.

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Censimento alla mano questi sono esattamente 294 peperoncini, qualche altro lo avevo già raccolto quindi le piante hanno prodotto oltre 150 peperoncini cadauna.

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Una parte , circa un  quarto  verranno congelati in sachettini, da 3 – 5 unità,  per ricavare delle salse fresche tipo LINK 

Gli altri vista l’elevata piccantezza non si possono consumare  freschi quindi si essiccano.

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L’essiccazione classica (appeso intero) non è adeguata in quanto l’interno della bacca è molto carnoso e i liquidi in eccesso  potrebbero marcire il peperoncino.

Quindi bisogna provvedere a tagliare il  manico e fare un taglio longitudinale.

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Appesi in un luogo luminoso e arieggiato.

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Prima raccolta Naga Morich

La situazione al 30 agosto: le piante di jalapeno ormai sono quasi spoglie di peperoncini avendoli raccolti e consumati  freschi nei mesi di luglio e agosto, i tre cultivar di Habanero; red, orange e chocolade stanno stanno raggiungendo l’apice della maturazione. Naga Morich essendo più precoci una parte di peperoncini risulta matura,  quindi provvedo alla raccolta e all’essiccazione dato che il consumo da freschi sarebbe impossibile visto l’elevata piccantezza LINK 

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Raccolti una ventina di peperoncini cultivar Naga Morich

 

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Tagliati a metà ed eliminato il manico, consigliassimo l’uso dei guanti in lattice.

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Forati e infilati uno vicino all’altro su una corda plastica, appesi sotto il telo plastico in modo di avere la luce solare escludendo la possibilità di bagnarsi in caso di pioggia.

Bruschetta piccante al peperoncino

Come si preparano le  bruschette al peperoncino per  valutare sia il sapore che la piccantezza.

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Scegliere il peperoncino da provare. Nell’esempio della foto sopra il peperoncino è un Bhut Jolokia Chocolate (piccantissimo !!!).

Il peperoncino, per poterne valutare al massimo il sapore, deve essere scelto (se è possibile, cioè se abbiamo a disposizione vari frutti) tra quelli che abbiano ancora una consistenza, cioè tra quelli che al tasto risultino sodi e non parzialmente avvizziti, la scelta cioè deve essere tra quelli il cui aspetto sia quello di peperoncino fresco.
Suggeriamo di scegliere quelli il cui grado di maturazione non sia al massimo, ma risultino essere ancora in minima parte non maturi.

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Tagliare il peperoncino in due parti, come si vede chiaramente dalla foto, la parte inferiore ha pochi semi e poca membrana, mentre nella parte superiore c’è la maggior parte dei semi e quindi anche della membrana a cui i semi sono attaccati.
Questo fatto è molto importante perchè è stato rilevato che nella polpa del peperoncino c’è circa il 5% della capsaicina presente nel frutto, l’altro 5% è presente nei semi, mentre il rimanente 90% è presente nella membrana.
La maggior parte della piccantezza risiede quindi nella parte del peperoncino vicino al picciolo, mentre la parte lontana dal picciolo è composta in massima parte dalla polpa.

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Consideriamo che  il peperoncino diviso in quattro parti, come mostrato dalla foto.
Le parti 1 e 2 possono essere usate per la bruschetta quando si vuole valutarne la piccantezza, cioè quando si vuole provare il fuoco che il peperoncino può dare, mentre le parti 3 e 4 sono da usare quando si vuole gustare il sapore del peperoncino senza che la bocca sia in fiamme per l’eccessiva piccantezza.
Quest’ultima scelta è consigliata la prima volta che ci si avvicina ad un peperoncino di piccantezza pazzesca.
Se poi si è sicuri di se stessi e si sa di poter reggere il peperoncino, si può tranquillamente utilizzare il peperoncino nel suo insieme, usando cioè assieme le parti 1, 2, 3 e 4.

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Prendere una fetta di pane e su di essa tritare a pezzi molto piccoli il peperoncino, distribuendoli in modo uniforme sulla fetta.

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Aggiungere, se necessario, del sale,  e dell’olio extra-vergine di oliva,  questo punto si è pronti ad assaggiare il peperoncino.

Consigliamo di masticare a lungo prima di inghiottire il boccone, perchè la capsaicina sviluppa il suo potere piccante soprattuto con il caldo. Masticando a lungo il boccone acquista calore e perciò si fa sentire maggiormente la piccantezza del peperoncino.

Un consiglio (non vale per gli astemi): non usare acqua per cercare di ridurre il bruciore, ma è preferibile il vino. Per gli astemi il classico consiglio è di utilizzare il latte.
Per attenuare il bruciore si può ricorrere anche a dei pezzi di formaggio, evitando se è possibile quelli piccanti, per non peggiorare la situazione.
Dopo l’assaggio della bruschetta si consiglia di attendere prima di assumere cibi molto caldi, perchè in questo caso la capsaicina riacquista la sua forza.

 

 

Habanero o Jalapeño, chi beve di più ?

Con il passare dei giorni la temperatura aumenta, i vasi non sono grandissimi e le piante con il volume fogliare  maggiore hanno bisogno di irrigazioni più frequenti.

La pianta più assetata è habanero chocolade, ovviamente è anche quella con l’apparato fogliare  più sviluppato.

La meno assetata è Jalapeno di conseguenza la meno sviluppata a livello fogliare.

Vediamo le foto:

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Habanero Chocolade

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Habanero Orange

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Jalapeno

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Habanero Red

Primi fiori e frutti

La varietà più precoce è jalapeno dove i peperoncini piccanti  superano la dimensione di qualche centimetro, seguito da habanero orange, qualche frutto è già visibile e molti fiori. Di seguito habanero red , abbonda di fiori , ma frutti solo uno, la varietà più tardiva è habanero chocolade, con solo fiori.

Qualche foto:

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Jalapeno

 

 

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Habanero orange

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Habanero orange

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Habanero red

 

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Habanero red

 

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Habanero chocolade

Rabbocco e prima scacchiatura

Dopo l’assestamento del terreno e la pioggia dei giorni scorsi, noto che  qualche vaso necessita di aggiunta di ulteriore terriccio, comunemente chiamato rabbocco.

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Rabbocco,  prima – dopo 

Alzando il livello del terreno qualche foglia inevitabilmente risulta a contatto del terreno, quindi provvedo a levarla, pulendo pure la prima parte del tronco da eventuali apici secondari (scacchiatura ).

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Scacchiatura, prima – dopo 

Il più piccante dei peperoncini

La Scala di Scoville (o più brevemente Scala Scoville) è una scala di misura della piccantezza di un peperoncino. Questi frutti del genere Capsicum contengono alcune sostanze, dette capsaicinoidi, di cui la più abbondante è la capsaicina, un composto chimico che stimola i recettori del caldo VR1 (recettori per i vanilloidi ) situati anche sulla lingua e ciò provoca la sensazione di “bruciore”.

Il numero di unità di Scoville che indica l’appartenenza alla scala (SHU) (Scoville Heat Units) indica la quantità di capsaicina equivalente contenuta. Molte salse piccanti in uso sia in America del Nord che del Sud indicano la loro piccantezza in unità di Scoville.

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Carolina Reaper Pepper.

La scala di Scoville prende il nome dal suo ideatore, Wilbur Scoville che sviluppò il SOT (Scoville Organoleptic Test) nel 1912. Questo test originariamente prevedeva che una soluzione dell’estratto del peperoncino venisse diluita in acqua e zucchero finché il “bruciore” non fosse più percettibile ad un insieme di assaggiatori (generalmente 5); il grado di diluizione, posto pari a 16.000.000 per la capsaicina pura, dava il valore di piccantezza in unità di Scoville. Il valore 16.000.000 per la capsaicina fu posto arbitrariamente da Scoville.

Quindi un peperone dolce, che non contiene capsaicina, ha un valore zero sulla scala Scoville, a significare che l’estratto di peperone non è piccante anche se non diluito. Al contrario uno dei peperoncini più piccanti, l’Habanero, fa misurare un valore superiore a 300.000 sulla scala Scoville: posto 16.000.000 la capsaicina pura, significa che l’estratto di Habanero ha un contenuto di capsaicina equivalente di

\frac {300.000}{16.000.000} \times 100 = 1,875%

in peso. Il record, registrato nel Guinness dei Primati nel dicembre del 2013, appartiene al Carolina Reaper con 2.200.000 SHU. Precedentemente apparteneva allo Scorpione di Trinidad, e ancora prima al Naga Viper con 1.382.118 SHU. Come sempre, va ricordato che essendo prodotti naturali e non industriali, non tutti i peperoncini hanno lo stesso valore: è semplicemente il massimo valore registrato e ufficialmente riconosciuto.

Sedici unità di Scoville sono equivalenti a una parte di capsaicina per milione, ma il suo grande limite è che pur basandosi su una scala oggettiva, la rilevazione dipende dalla soggettività umana.

Successivamente sono stati sviluppati altri tipi di test, molto più sofisticati, come il test HPLC (High performance liquid chromatography, noto anche come “Metodo Gillette”) che misura direttamente la quantità di capsaicinoidi invece che affidarsi alla sensibilità dell’uomo.

La capsaicina pura è una sostanza tossica, e se assunta direttamente provoca la morte per arresto respiratorio, tuttavia la quantità necessaria per ingestione a causare la morte di una persona di settanta chilogrammi è di tredici grammi, equivalente ad un paio di cucchiai.

 

 

Voila_Capture 2014-05-29_06-18-39_PMFonte Wikipedia

I valori sulla scala Scoville possono variare sensibilmente per almeno tre ragioni:

  • Variano all’interno della stessa specie, anche di un fattore 10 o più, a seconda della semenza, del clima e del suolo.
  • Le vere “Unità di Scoville” erano il risultato di un test organolettico, che dipende dalla sensibilità umana e varia anche di ± 50%.
  • Il test HPLC non misura direttamente le unità di Scoville, ma le “unità di piccantezza ASTA”. Queste sono poi convertite in unità Scoville, ma dato che la piccantezza assoluta dei capsaicinoidi ha un errore di circa il 20%, anche la conversione ne risente. L’HPLC stesso ha un errore di circa il 12%.

 

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Trinidad moruga scorpion